Domande generali

F.A.Q.

In questa sezione troverete le risposte alle più frequenti domande dei nostri pazienti. L’esperienza acquisita nei diversi anni di attività della clinica ci ha permesso di trovare risposta a diverse tipologie di richieste.
Si basa sulla colorazione tramite soluzione rivelatrice della placca batterica e della sua successiva rimozione.
Il colorante in essi contenuto si fissa ai componenti organici della placca, mettendo perciò in evidenza le zone dove l’igiene orale non è stata praticata con cura.
Si consiglia l’uso di RILEVATORI LIQUIDI rispetto alle compresse, perché l’utilizzo è più agevole. La sera prima di lavare i denti versare 2 gocce di rilevatore sulla punta della lingua e sporcare tutte le superfici.
Sciacquare una volta, e passare alla attenta osservazione, aiutandosi con un specchietto in plastica monouso per visionare le zone linguali e palatali.
Spazzolare successivamente fino a completa eliminazione del colore. Si consiglia di utilizzare il rivelatore per una settimana ogni sera, in modo da riconoscere meglio le zone della bocca più difficili da spazzolare.
Riutilizzare il rilevatore ogni tanto per controllare la qualità della igiene praticata.

La tecnica di spazzolamento ideale è quella in grado di rimuovere completamente la placca batterica nel minor tempo possibile e con pressione non lesiva.

Nel trattamento dell’ipersensibilità è fondamentale controllare una corretta igiene e la dieta alimentare.
Alimenti come succhi di frutta, vino, yogurt, agrumi, mele, frutta acerba e l’utilizzo di qualsiasi bevanda o cibo di natura acida hanno la capacità di mordenzare la sostanza chiamata dentina.
Infatti il sintomo della sensibilità può essere causato da stimoli chimici (acidi) termici (caldo freddo) meccanici (spazzolamento dei denti, o igiene professionale con levigatura di radici). Solitamente se c’è ipersensibilità sulle superfici dei denti saranno presenti abrasioni da spazzolamento troppo energico e recessioni gengivali.
Oltre evitare l’utilizzo di sostanze acide, sarà opportuno scegliere uno spazzolino con setole morbide meglio se con manico a setole flessibili, in modo da andare ad ottimizzare la forza durante lo spazzolamento.
Potrai sciogliere dei dentifrici con bassa abrasività di solito vengono definiti commercialmente “per denti sensibili”. I sintomi del dolore sono di durata e intensità variabili. Per i sintomi acuti potresti usare un gel a base di nitrato di potassio che troverai in farmacia.

Sarà importante che tu comunque ti rivolga allo studio dentistico, in modo che il medico possa fare una diagnosi ed individuare le cause della ipersensibilità e l’igienista potrà trattare professionalmente la tua sensibilità con applicazioni di sostanze come ossalato di potassio o fluoruro di sodio o vernici acquose al fluoro che potrai richiedere al tuo dentista ed utilizzare poi tu a casa giacché di facile utilizzo.

Un alito cattivo persistente, comunque, non significa sempre che mangiate troppe cipolle; molto spesso è un segno di gravi problemi alle gengive, oppure può trattarsi di gas e odori provocati da problemi gastrointestinali. Se l’alitosi dura più di 24 ore senza una causa evidente, prendete un appuntamento con il vostro dentista o con il vostro medico. L’alito cattivo, infatti, può essere provocato anche da altre malattie, come deidratazione, carenza di zinco, tubercolosi, sifilide e tumori, come pure da alcune medicine (penicillamina e litio).
Ci possono essere cause generali quali epatopatie o disturbi dell’apparato digerente e respiratorio. In alcuni soggetti c’è scarsa produzione di saliva da parte delle ghiandole salivari e ristagno di residui alimentari tra i denti: la fermentazione provoca lo spiacevole inconveniente.
Ma le cause più frequenti di alitosi sono una cattiva igiene orale in pazienti fumatori e sofferenti di patologie gengivali o parodontali. Quindi il trattamento di elezione dell’alitosi è senz’altro una corretta igiene orale e un adeguato trattamento della patologia parodontale.

Negli Stati Uniti la ricerca in questo campo, è particolarmente attiva poichè il problema è molto sentito dalla popolazione. E dall’America è arrivato in Italia una serie di colluttori in grado di ridurre i composti dello zolfo responsabili dell’alitosi.

Che cos’è la placca? Che cos’ è il controllo di placca?
E’ l’ eliminazione dei batteri non solo sul colletto dei denti (tra dente e gengiva) ma anche all’ interno delle gengive (compito riservato al dentista).
Chi dovrebbe fare il controllo di placca?
Tutti i soggetti che presentano un accumulo di placca eccessivo (il vostro dentista di fiducia vi dirà quale indice di placca voi abbiate) .
L’ accumulo di placca eccessivo è in rapporto a diete incongrue (accesso di zuccheri adesivi), problemi di masticazione, fumo, malattie sistemiche quali diabete o malattie del sangue.
Come si fa?
In due modi:
presso il vostro dentista di fiducia che provvederà ad eliminare il tartaro sopra la gengiva con strumenti ad ultrasuoni o manuali e soprattutto all’ eliminazione del tartaro sottogengivale con la cosiddetta levigatura delle superfici radicolari.
igiene domiciliare dietro istruzione del vostro dentista.
Perché è così importante?

Poiché la placca e il tartaro sono i principali responsabili della mobilità dei denti e della perdita nonché delle carie che distruggono i nostri denti.

E’ il miglior sistema per prevenire le carie nei soggetti a rischio come i giovani al di sotto dei 12 anni e le donne in gravidanza. Si tratta di medicamenti che possono essere assunti sciogliendo pasticche che rilasciano ioni fluoro (F-). L’effetto positivo di questi ioni è quello di legarsi all’idrossiapatite (componente dura dello smalto) per formare cristalli di fluoroapatite robusti e resistenti all’azione litica delle tossine batteriche.

L’alimentazione più corretta è quella meno elaborata possibile. Quindi sì al latte, allo yogurt, alle uova, ai formaggi, alla carne, a tutto il pesce, il riso e la frutta. Alcuni di questi cibi hanno poi un’azione detergente sui denti come la classica mela. Altri, invece, se assunti frequentemente, hanno un alto potere cariogeno perché vengono trattenuti a lungo sulla superficie dei denti. Infatti, più tempo i residui di cibo rimangono in bocca, più la placca se ne nutre e prolifera. Sono quindi da limitare i cibi molli e gommosi, che aderiscono ai denti, alle gengive e si annidano negli angoli e negli interspazi. Quando poi si mangiano caramelle, paste dolci, miele marmellate, frutta candita o si bevono succhi e bevande zuccherate è bene pulire i denti subito dopo per evitare che i residui si trasformino in placca.
Gli zuccheri, in particolare il saccarosio, rappresentano il substrato nutritivo più facilmente utilizzabile dai batteri la cui metabolizzazione conduce alla produzione di acidi; quindi ad una caduta del ph orale che, conseguentemente, favorisce la demineralizzazione dello smalto. Questo processo, che dura più o meno 30’, inizia con l’assunzione della sostanza zuccherina e con la sua elaborazione da parte di una sufficiente quantità di batteri.
Fondamentale è il concetto di frequenza di assunzione degli zuccheri, in quanto rappresenta una delle variabili più importanti, in stretta correlazione con una maggiore incidenza della carie. La conseguenza del meccanismo visto prima è che il rapporto fra zuccheri e carie sarà tanto più stretto, non tanto quanto maggiore sarà la quantità di zuccheri che noi assumeremo, ma quanto maggiore sarà la frequenza di assunzione nell’arco della giornata.
I motivi possono essere:
– denti con radici corte
– riassorbimento dell’osso che sorregge il denti. Possiamo osservare l’assorbimento della gengiva e allungamento della corona dei denti colpiti da questo disturbo.
– serramento e digrignamento notturno dei denti che crea un trauma al tessuto osseo e diminuisce la stabilità dei denti nell’alveolo.
Oggi sono a disposizione dell’odontoiatra moderno tecniche per salvare il 70% dei denti mobili ad esclusione dei denti che hanno perso il sostegno osseo nella totalità. Si tratta di intervenire chirurgicamente sulle gengive o meglio sul parodonto per eliminare le tasche e riempire i difetti ossei con sostanze atte a rigenerare il tessuto mancante. Poi bisognerà ricoprire i denti con protesi fisse particolari (la super specializzazione si chiama perio-protesi).
Se non è possibile salvare denti eccessivamente mobili si provvederà a sostituirli con impianti endoossei

FAQ